Chiudendo gli occhi mi
ritrovai in un’oasi. Intorno a me c’era il deserto, arido, senza vita, con dune
di sabbia altissime che sembravano montagne, ma io avevo trovato il modo di
rifugiarmi in quel pezzo di terreno fertile, come avevo fatto non lo sapevo
nemmeno io. I miei pensieri dovevano essere davvero forti se riuscivo a
spostarmi da un luogo all’altro. In quell’oasi c’era un pozzo, posto proprio al
centro, circondato da una serie di grandi salici che, con le loro fronde, ne toccavano
il lembo. Sembrava un paesaggio astratto, che non corrispondeva a nulla di
reale. Ma io riuscivo a vederlo, i miei occhi ne erano rapiti. Mi avvicinai al
pozzo, tremando per la paura e la allo stesso tempo con una fortissima
curiosità. Piegai la testa per vedere il fondo. Era buio pesto, ovviamente, ma
riuscivo a scorgere una piccola luce, come un riflesso del sole sull’acqua.
Presi un secchio e lo calai giù, volevo bere. Con le mani a coppa sorseggiai da
quella fonte fresca e dissetai tutto il corpo, persino l’anima sembrava come
ristorata, mi sciacquai la faccia, le braccia, sentendomi come nuova, ripulita,
rinnovata.
Chissà se i pensieri avevano
subito la stessa trasformazione. Volevo guardarmi dentro e per farlo, come al
solito, chiusi gli occhi. L’acqua aveva avuto un effetto tonificante anche per
la mente. Sentivo che, anche dentro, quel buio si stava piano piano
dissolvendo. Dal deserto in cui mi trovavo mi spostai in una spiaggia bianca,
bellissima, con granelli finissimi dentro cui crogiolavo i miei piedi. Alzai la
testa e con gli occhi fissai a lungo il mare. Le sue onde, col loro placido
andare e venire, mi avevano sempre dato un senso di pace. Mi tolsi
completamente i vestiti, volevo fare un bagno, sentire l’acqua sulla pelle,
nuotare a bracciate larghe e piene.
Ero lì, da sola, e potevo
fare tutto questo. Non ci credevo, non ero più io, ero un’altra persona. Ma,
forse, quello che stavo vivendo era solamente un sogno, avevo chiuso gli occhi
e solamente in questo modo, ero riuscita ad arrivare prima sulla montagna, poi
dentro quell’oasi meravigliosa, ora al mare. Eppure, anche se era un sogno, ero
io quella persona. Io a volare in alto, a camminare, a nuotare. Potevo farlo,
sapevo che era nelle mie possibilità. Dovevo solo crederci, avere dentro me
sentimenti positivi e di fiducia